Le vacanze estive in Australia coincidono con le vacanze di Natale. È strano, ma ci si può abituare!
Ci stiamo lentamente avvicinando alla fine di quest’anno scolastico e le vacanze estive sono ormai alle porte.
A scuola si inizia a respirare l’aria di fine anno, un misto di spensieratezza e stanchezza, allegria e amarezza.
Atmosfera di festa tra i corridoi, risate e corse fuori all’aria aperta alla ricerca di quella libertà meritata dopo mesi impegnativi e faticosi.
Alle risate dei ragazzini di sesta che si stanno preparando per la “graduation” si contrappone la stanchezza dei loro teacher che stanno compilando gli ultimi report.
Alla voglia di correre e giocare fuori dei bambini più piccoli, dopo diversi giorni di pioggia, si notano i visi tirati e malaticci degli insegnanti.
Stiamo tutti contando i giorni che ci separano all’arrivo delle vacanze estive, ma anche a Natale!
Qualche giorno fa ho ricevuto l’invito ufficiale al pranzo di Natale, l’evento che tutto lo staff attende con trepidazione perché segna la fine di un anno di lavoro condiviso e sudato. Purtroppo quest’anno non parteciperò perché sarò in Italia, mi spiace, ma neanche troppo. Quello che adesso sto davvero aspettando con ansia è la mia partenza per l’Italia!
Il conto alla rovescia per queste vacanze è già iniziato.
Sono più di sedici mesi che non torniamo in Italia, forse il periodo più lungo in tutti questi anni di espatrio. Sono stati mesi impegnativi e intensi al lavoro, a scuola e in famiglia. Mesi in cui abbiamo vissuto grandi cambiamenti che hanno ribaltato i nostri equilibri, mesi di sfide quotidiane talvolta ingigantite dalla stanchezza. Tutti noi sentiamo il bisogno di un po’ di leggerezza, tanto affetto e italianità.
Una collega e amica australiana, è tornata da poco da un viaggio in Italia. È andata a conoscere una vecchia zia ed i cugini che non aveva mai incontrato perché i suoi genitori sono emigrati in Australia tanti anni fa.
Bologna, Milano, Venezia, Firenze e Lucca sono le città che ha visitato. Prima di partire, mi ha chiesto consigli su cosa vedere per non sembrare troppo turista.
Ha scelto di alloggiare in appartamenti e non in hotel perché voleva vivere l’Italia da italiano e non da straniera.
Al suo rientro mi ha mostrato video di cose semplici come le campane della chiesa che suonano la domenica mattina, o foto di una fontana o di un palazzo. Mi ha raccontato di quanto sia rimasta colpita dai sorrisi della gente al bar al mattino mentre beveva il caffè o dalla gentilezza delle persone per strada. Mi ha colpito, perché la prima cosa che ha fatto dopo avermi abbracciata, è stata chiedermi come ho fatto a mollare tutto per venire a vivere in Australia. Le ho risposto che non è facile, soprattutto in questo momento, ma ci sono ottime ragioni dietro la nostra decisione.
Ogni volta che qualcuno mi chiede informazioni sull’Italia sorrido e il mio cuore si riempie di nostalgia. Vorrei partire con loro, guardare l’Italia con i loro occhi, vivere da turista straniero la mia terra solo per capire cosa si prova. Ma confesso di sentirmi fortunata, perché io sono italiana ed in Italia ho la famiglia e gli amici che mi attendono.
Le nostre vacanze italiane sono programmate da tempo e stiamo cercando di incastrare un po’ tutto. Quindi, tra una visita medica e un impegno burocratico ci abbiamo inserito un aperitivo con gli amici, una visita ad una mostra e una cena in famiglia.
Vorrei far vivere ai miei figli alcune città, non solo girare alla scoperta di monumenti e bellezze, ma assaggiare il cibo tipico, incontrare la gente del luogo e presentargli persone che hanno fatto parte della mia vita.
Voglio che i miei ragazzi tornino a vivere la routine della vita italiana in compagnia dei loro nonni, zii e cugini. Comprare il pane fresco dal fornaio ogni mattina, bere un caffè (o cappuccino) al bar, comprare il giornale all’edicola, fare un giro in piazza tra i banchi del mercato o fare la spesa al supermercato italiano.
Insomma, sto sognando l’arrivo delle prossime vacanze di Natale perchè ne abbiamo tutti bisogno! E come ha scritto l’amica Manuela in un suo vecchio post: “Tornare a casa serve. Serve per metabolizzare, fare il punto interno, riordinare le idee e resettare l’equilibrio.”
Drusilla, Melbourne